Palazzo Graziani
Tempo di lettura: 2 minutiCon lo scopo di dotarsi di un’adeguata sede istituzionale la Fondazione Perugia ha provveduto ad acquisire una porzione immobiliare di Palazzo Graziani corrispondente al primo piano dello stabile, per una superficie complessiva di circa mille metri quadrati.
Grazie alla storiografia locale ed alle cronache cittadine è possibile ricostruire con una certa esattezza la storia di Palazzo Graziani, soprattutto a partire dal XVI secolo, quando la nobile famiglia perugina dei Graziani decise di ampliare e trasformare l’originaria struttura medioevale della costruzione.
Non è certo, dal punto di vista storico, l’intervento in questi lavori del grande architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola (1507-1573), del quale è comunque accertato che tra il 1554 ed il 1569 operò in Umbria per la realizzazione di alcuni grandi progetti.
Nuovi interventi sul Palazzo, dopo l’articolazione rinascimentale della quale tracce evidenti sono rimaste ancora oggi sulla facciata, sono stati operati nella seconda metà del XVIII secolo dal conte Francesco Graziani ed intorno al 1820 dall’ultima discendente della famiglia, la contessa Anna Graziani Baglioni.
Quest’ultima – come racconta, tra gli altri, il Bonazzi nella sua storia Storia di Perugia – nel 1818 ospitò nel suo appartamento il granduca Michele, fratello dello zar di Russia Alessandro. In questa occasione, l’imperizia del granduca fu all’origine di un incendio che distrusse, tra l’altro, un quadro del Perugino ed una tela del Barocci.
Nel 1824 il Palazzo fu acquistato da Vincenzo Sereni. L’omonimo nipote di quest’ultimo lo rivendette nella seconda metà del secolo alla neonata Banca di Perugia, sorta sulle ceneri dell’antica Cassa di Risparmio di Perugia. Proprio su commissione della Banca di Perugia l’ingegnere Pompeo Bellini operò un’ulteriore trasformazione.
Fu sempre la Banca di Perugia a commissionare ad Annibale Brugnoli, nel 1892, la celebrazione degli avvenimenti risorgimentali e delle fasi salienti della storia perugina. Il progetto di Brugnoli si concretizzò nel 1895 nella realizzazione di quattro grandi quadri ad olio sulle pareti e di quattro grandi dipinti murali sulla volta. La sala affrescata, denominata successivamente “Salone del Brugnoli”, rappresenta ancora oggi la sala di maggior pregio dell’intero complesso.
Tra il 1905 ed il 1906 la Banca Commerciale Italiana divenne, dopo l’acquisizione della Banca di Perugia, proprietaria unica del Palazzo. Nuove modifiche alla struttura ed agli arredi furono apportati, per ragioni funzionali, dopo la seconda guerra mondiale.
Per fortuna si è però trattato di interventi che non hanno alterato l’impianto sette-ottocentesco che rende Palazzo Graziani una delle testimonianze architettoniche di maggior pregio della città di Perugia, ora restituita in tutto il suo splendore dal restauro che la Fondazione Perugia ha commissionato all’architetto Carlo Salucci.
Fra le ulteriori opere d’arte ospitate permanentemente all’interno di Palazzo Graziani, vale la pena ricordare:
- una pregevole selezione di dipinti del pittore futurista Gerardo Dottori, che impreziosisce la Sala del Consiglio di amministrazione.
- una parte della collezione d’arte donata alla Fondazione da Massimo Caggiano, collocata in prevalenza nella Sala delle Colonne.
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