Welfare di comunità, sette i progetti vincitori del bando da 2 milioni
Tempo di lettura: 6 minutiDall’accessibilità e alle attività pratiche nei musei come contrasto all’emarginazione ai coworking e laboratori socio-educativi per i giovani; all’inclusione socio lavorativa dei soggetti con disagi psichici all’orto terapeutico per gli anziani fino alla coltivazione delle erbe officinali per l’inserimento lavorativo della popolazione straniera: sono sette i progetti di welfare comunitario finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia attraverso “Iniziative per un Welfare di comunità. Idee e progetti”. Con il bando, aperto in via straordinaria ad aprile 2018, sono stati stanziati 2 milioni di euro , l’importo più alto che sin dalla sua nascita la Fondazione abbia mai destinato ad un solo bando.
Come sottolineato dal Presidente Giampiero Bianconi annunciando i progetti vincitori nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 10 dicembre con “Iniziative per un Welfare di comunità. Idee e progetti” la Fondazione ha voluto lanciare una sfida: stimolare la nascita di idee e partecipare attivamente insieme al Terzo settore e al volontariato allo sviluppo di un modello innovativo di welfare che partendo dal coinvolgimento dell’intera comunità dia risposte più efficaci ed eque alle crescenti fragilità che colpiscono le fasce di popolazione più vulnerabili come le famiglie in difficoltà economica, i giovani, le persone con disabilità gli anziani e gli stranieri.
“Un aspetto che ci preme particolarmente è la sostenibilità nel tempo dei progetti – ha detto il Segretario Generale Fabrizio Stazi – e a tal fine per ogni settore sono state istituite delle Commissioni di esperti, sia interni sia esterni alla Fondazione, che oltre a stilare le linee guida dei bandi accompagneranno con attività formative la realizzazione dei progetti”.
I PROGETTI FINANZIATI
WELfare comunitario suL TeRritorio ed Eccellenza Educativa – Nasce dalla constatazione che il territorio della fascia appenninica umbra sta vivendo da anni un periodo di forte crisi il progetto presentato dalla Asad Cooperativa sociale. La caratteristica principale è la rigenerazione di spazi sotto-utilizzati per renderli strumenti di utilità collettiva. Verrà allestito un laboratorio/sala di registrazione per attività musicali e teatrali presso l’Oratorio e Cinema-Teatro Don Bosco di Gualdo Tadino ed è prevista la realizzazione di un coworking che punta a diventare un incubatore di idee e di iniziative d’impresa (Hub) recuperando i locali dell’ex carcere della città gualdese. Le iniziative realizzate all’interno di questi spazi saranno finalizzate all’ideazione di iniziative culturali, ricreative, sportive e di impresa tra i giovani. Per assicurarne la sostenibilità, verrà costituito un tavolo di coordinamento (Laboratotio di Comunità) che avrà il compito di accompagnare la realizzazione del progetto e dare vita ad un Polo Territoriale di Eccellenza educativa (p-TREE).
MUSAE. Musei, Uso Sociale e Accessibilità come contrasto all’Emarginazione – Presentato da Key & Key Communications, MUSAE nasce con l’obiettivo di costruire percorsi per le persone con disabilità al fine di favorire l’accessibilità e la fruibilità degli spazi pubblici, in particolare di quelli dedicati ai patrimoni storico-artistico-culturali in Umbria, come i musei. Saranno definiti percorsi museali – considerando le peculiarità artistiche del territorio – dedicati alle persone che hanno problemi di accessibilità al patrimonio culturale: persone che vivono l’esperienza della cecità, della sordità e della demenza. Principalmente si procederà con la sperimentazione di un format culturale basato su 5 fasi principali: percorsi guidati inerenti le collezioni permanenti presenti sul territorio umbro; laboratori artistici un costante monitoraggio dei risultati e della condivisione delle esperienze dei beneficiari; formazione a differenti livelli per operatori; stagisti e tirocinanti; una serie di eventi pubblici sulla tematica di riferimento per sensibilizzare la società civile e coinvolgere cittadini attivi.
I patrimoni museali del Trasimeno per un welfare di comunità. La democratizzazione della cultura a partire da “TrasiMEMO Arts & Crafts” – L’idea progettuale presentata da Frontiera lavoro società cooperativa sociale è incentrata sul coinvolgimento di giovani e giovanissimi con disagio psichico e cognitivo in attività pratiche all’interno dei Musei demo etnoantropologici del Trasimeno. Il progetto si pone in continuità con una sperimentazione triennale, avviata nel Comune di Paciano presso il Museo TrasiMemo – Banca della Memoria del Trasimeno nel 2015, ed estende il modello validato dal Centro di Salute Mentale (CSM) del Trasimeno ad altri poli museali: il Museo della Pesca di Magione, il Museo del vetro a Piegaro, il Museo di Storia Naturale e del Territorio di Città della Pieve Antonio Verri a Città della Pieve, TrasiMemo – Banca della Memoria del Trasimeno, il Museo delle Barche a Passignano sul Trasimeno, i musei del Ricamo e Merletto a Panicale e Tuoro sul Trasimeno, tutte istituzioni deputate alla conservazione di saperi materiali e immateriali. I destinatari di progetto, individuati con il personale medico fra i pazienti in carico al Centro di Salute Mentale del Trasimeno, allo SREE del Distretto del Trasimeno ed ai Servizi Sociali Comunali, parteciperanno a laboratori esperienziali sulle diverse tematiche nei musei ideati affinché l’osservazione dei destinatari possa diventare strumento sia per indicazioni utili alla strutturazione di bilanci di competenza e progetti professionali, sia per le scelte terapeutiche.
Futuro nel verde – Si propone di strutturare una serie di azioni di accoglienza, supporto psicologico, formazione e professionalizzazione nell’ambito della filiera delle erbe officinali, il progetto presentato dalla Cooperativa Sociale Perusia SCS ONLUS per l’inserimento delle persone fragili e degli stranieri nella società e nel mondo lavorativo. Il progetto si sviluppa in due momenti: l’istituzione di uno sportello di ascolto e reclutamento, in cui verranno attuati servizi alla persona; la realizzazione di attività pratico formative che verranno realizzate in tre contesti: presso l’Orto Botanico all’interno della Abbazia Benedettina di S Pietro messo a disposizione dal CAMS, dove verrà realizzata un’area per la coltivazione di piante medicinali antiche e rare; presso l’azienda agricola della Fondazione Agraria, a Casalina, dove un’area di due ettari verrà coltivata con tecniche diversificate, tradizionali e sperimentali; presso le aziende agricole e fattorie sociali coinvolte nel progetto, che saranno supportate nella start up o nello sviluppo della coltivazione di piante officinali e che, grazie alla formazione erogata durante il progetto, avranno disponibilità di manodopera specializzata.
Progetto “Ben Essere” – Nasce a Marsciano con lo scopo di realizzare servizi, proposte e interventi per gli anziani al fine di contrastarne e migliorare la qualità della vita il progetto presentato dalla Fondazione Comunità Marscianese. Le iniziative realizzate saranno di natura ricreativo-culturali e formative, anche nell’ottica della “life long learning” e quindi di un apprendimento che deve potersi sviluppare per tutto l’arco della vita. E’ prevista la realizzazione di un parco/sensoriale, un’area fruibile sia dagli anziani – anche con parziale autosufficienza motoria e malati di Alzheimer – sia dai bambini in quanto fonte di energia per le generazioni anziane. Il parco, sede di gran parte degli eventi previsti nel progetto, sarà privo di barriere architettoniche, con panchine ombreggiate e corrimano, spazi ariosi, fiori, piante e piantumazioni di vario genere che possano sprigionare aromi familiari e rievocanti. E con punti di riferimento che possano diminuire il girovagare senza meta (wandering) e lo smarrimento. Un apposito spazio sarà dedicato all’orto terapeutico dove gli anziani, nell’ambito di un progetto laboratoriale, metteranno a coltura diversi tipi di ortaggi e piante.
Un bagaglio di opportunità – Il progetto presentato dall’Associazione di Promozione Sociale Vi.Va, prevede la realizzazione di un deposito bagagli con noleggio di biciclette e attività di nordic walking presso la Stazione ferroviaria di Assisi – Santa Maria degli Angeli per l’inclusione socio-lavorativa di soggetti con disagio psichico. La finalità è: creare una opportunità lavorativa per persone, soprattutto giovani, che soffrono un disagio psichico; promuovere e sostenere l’integrazione sociale delle persone svantaggiate attraverso l’acquisizione di un ruolo sociale; superare lo stigma sociale e il pregiudizio legati alla disabilità mentale attraverso il contatto e la collaborazione tra i due poli “abili-disabili”; abbandonare l’ottica assistenzialistica, realizzando un’opera di auto-mutuo aiuto che abbia una connotazione imprenditoriale, capace di apportare servizi e valore aggiunto alla comunità e al territorio di riferimento. La stazione ferroviaria di Assisi non sarà più solo un luogo in cui inizia o finisce un viaggio ma diverrà un vero e proprio punto di aggregazione, più funzionale alle esigenze dei clienti e più integrato con il tessuto urbano e sociale della città per migliorare la qualità della vita di chi, cittadino o turista, si trovi a godere l’unicità di Assisi e dintorni.
Duc in altum!! Un Villaggio Educante per vivere la scuola da Fuoriclasse – Ideato da Abbazia Giovane Montemorcino Ansp il progetto Duc in altum, e cioè “Prendi il largo” dalla scuola alla vita, vuole essere un percorso educativo territoriale in rete con la scuola, ma fuori dall’ambiente scolastico. Il progetto, in sinergia proprio con il mondo della scuola, si prefigge di sperimentare una strategia innovativa di intervento per la realizzazione di azioni educative informali: da un lato a sostegno di adolescenti e giovani, di età compresa tra i 15 e i 18 anni, in situazioni di disagio e non già in carico ai servizi sociali, in collaborazione con il Tribunale dei Minori; dall’altro a servizio di ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni, per creare o implementare azioni educative extrascolastiche, insieme a docenti e famiglia. Verranno organizzate settimane educative residenziali a cui possano partecipare insieme studenti, docenti e genitori, con il sostegno e la mediazione di educatori volontari e personale altamente qualificato. Lo spazio fisico dell’Abbazia di Montemorcino, idoneo per ospitare le settimane residenziali, diventerà così un centro educativo multifunzionale a servizio delle scuole, delle famiglie e dei ragazzi, un ambiente in cui incontrarsi e trascorrere un tempo di qualità, anche al di fuori delle settimane strutturalmente organizzate.