Con “Mangiare è un diritto” si recupera cibo per donarlo a chi ne ha bisogno

Tempo di lettura: 2 minuti
 |  | 

«Il progetto “Mangiare è un diritto e un atto ambientale. Non sprecare è un dovere” nasce da lontano, da quando tre anni fa abbiamo iniziato, con i volontari, a ritirare ogni sera le eccedenze alimentari presso vari esercizi commerciali e ridistribuirle la sera stessa alle famiglie del “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza”, una delle strutture di accoglienza della nostra Chiesa, che può ospitare fino a quindici famiglie».

A dirlo è stato il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, il diacono Giancarlo Pecetti, alla presentazione che si è tenuta il 15 settembre 2018, durante l’annuale festa dei volontari dell’Emporio “Tabgha”, di questo progetto promosso con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Nel corso dell’incontro è stato benedetto l’automezzo attrezzato per il recupero delle eccedenze alimentari donato alla Caritas dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, oltre a presentare un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea (CE) nell’ambito del programma comunitario LIFE, denominato i-REXFO (Increase in the Reduction and Recovery of Expired Food) e coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia, che ha come obiettivo la riduzione dello spreco alimentare.
Insieme al direttore Caritas Pecetti sono intervenuti il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Giampiero Bianconi, l’assessore comunale alle politiche sociali, Edi Cicchi, mons. Saulo Scarabattoli, vicario episcopale della Prima Zona pastorale, e Sara Màssoli, del Dipartimento di Ingegneria.

«La nostra Fondazione – ha evidenziato il presidente Bianconi – è chiamata ad essere sempre più attenta ai servizi e alle esigenze sociali che mancano, perché sono in costante aumento le persone che hanno bisogno di questi servizi. Dobbiamo essere molto attenti alla comunità composta non solo da persone di una certa età, ma anche da giovani che vanno sensibilizzati e coinvolti in progetti di spessore sociale. E questo è un impegno che tutti dobbiamo portare avanti, perché senza i giovani lo spirito di servizio non può esserci». A queste parole ha fatto da eco il direttore della Caritas annunciando un progetto che «coinvolgerà i giovani delle parrocchie, impegnandoli nella raccolta di alimenti preceduta da una preparazione sull’importanza di relazionarsi con le persone in difficoltà e nell’acquisire una capacità di servizio».

Condividi
Potrebbe interessarti