Le collezioni d’arte della Fondazione Perugia
Tempo di lettura: 4 minutiLe collezioni d’arte esposte negli edifici storici di proprietà della Fondazione Perugia sono visitabili:
PALAZZO BALDESCHI
AL CORSO DI PERUGIA
Dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19.30
Sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.30
PALAZZO BONACQUISTI
AD ASSISI
Venerdì dalle 15 alle 19.00
Sabato e domenica dalle 10.30 alle 19.00
CASA DI SANT’UBALDO
A GUBBIO
Sabato e domenica dalle 10 alle 13
e dalle 15.30 alle 18.30
Per info e prenotazioni contattare Palazzo Baldeschi allo 075.5734760 in orari di apertura museo
Convenzioni per ingressi agevolati al museo
TRENITALIA: i visitatori che presenteranno un biglietto Trenitalia potranno usufruire dell’ingresso ridotto al museo o della formula 2×1 (due biglietti al prezzo di uno), se raggiungono Perugia con Regionale di Trenitalia. Sempre grazie al possesso di un biglietto Trenitalia, sarà possibile godere di uno sconto del 30% sul merchandising e sui cataloghi in vendita al bookshop di Palazzo Baldeschi. Scopri di più qui.
La Fondazione Perugia, in piena coerenza con il suo compito istituzionale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico regionale, oltre a favorire, sostenere e promuovere importanti iniziative nel mondo della ricerca scientifica, si è anche dedicata a una ragionata e virtuosa politica di acquisizioni: a cominciare dagli edifici storici, che dal 1995 in poi, sono entrati a far parte delle sue proprietà.
Ci riferiamo segnatamente a Palazzo Graziani, dove la Fondazione ha la sua sede amministrativa e gestionale e dove, di rimarchevole imponenza, è la Sala delle Assemblee decorata da Annibale Brugnoli, fra i maggiori pittori di storia dell’Ottocento italiano, a Palazzo Baldeschi al Corso, la cui sala delle Muse reca una sontuosa decorazione neo-barocca di Mariano Piervittori, a Palazzo Lippi Alessandri, ex sede della Cassa di Risparmio di Perugia, a Palazzo Bonacquisti in Assisi, alle Logge dei Tiratoi di Gubbio. È in questi edifici che vengono conservate ed esposte al pubblico le numerose opere d’arte acquisite negli anni dalla Fondazione ed è qui che si svolgono le molte iniziative di carattere culturale promosse dalla Fondazione stessa.
In Palazzo Baldeschi al Corso sono ospitate gran parte delle collezioni permanenti, fra cui una raccolta di dipinti che, oltre a distinguersi per l’alta qualità dei suoi pezzi risalenti al Rinascimento umbro (opere di Perugino, Pintoricchio, Signorelli, Matteo da Gualdo, Niccolò di Liberatore detto l’Alunno), riveste interesse anche per un folto gruppo di opere del periodo manierista (Avanzino Nucci, Federico Zuccari, Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, Giovanni Baglione, Ippolito Borghesi, Vincenzo Pellegrini, Felice Damiani), per una selezionata collezione di dipinti del Seicento (Andrea Camassei, Giovanni Antonio Scaramuccia, Luigi Scaramuccia, Gian Domenico Cerrini, Pietro Montanini, Francesco Allegrini), del Settecento (Alessio de Marchis, Giacinto Boccanera, Nicola Giuli) e dell’Ottocento (Jean-Baptiste Wicar, Carlo Labruzzi, Silvestro Valeri, Napoleone Verga). Anche il Novecento, soprattutto umbro, è presente nelle raccolte della Fondazione.
Fra tutte le donazioni si distingue comunque quella dello storico dell’arte fiorentino Alessandro Marabottini che, per lascito testamentario, ha destinato alla Fondazione Perugia una raccolta di circa 700 oggetti tra dipinti, sculture, disegni, incisioni e miniature: un materiale imponente, accuratamente descritto in un apposito catalogo pubblicato nel 2015 e permanentemente visitabile a Palazzo Baldeschi al Corso.
Un’altra consistente e qualificatissima sezione espositiva riguarda, sempre in Palazzo Baldeschi, la raccolta di maioliche rinascimentali. In grado di competere con le più importanti collezioni internazionali, consta di 147 pezzi tutti acquisiti nel 2006 in parte dalla prestigiosa raccolta di Paolo Sprovieri, già proprietario di una tra le migliori collezioni di tal genere nell’Italia del secondo Novecento, ed in parte provenienti da una storica collezione privata toscana.
Nell’anno del suo trentennale la Fondazione Perugia aggiunge un ulteriore scrigno culturale che va ad arricchire le collezioni esposte presso il Museo di Palazzo Baldeschi. Il progetto nasce dalla donazione, da parte del collezionista Massimo Caggiano, di oltre cento opere fra dipinti, sculture e disegni e foto d’autore, un insieme eclettico e nel contempo armonico che si caratterizza per la rilevanza assunta dalla pittura e dalla scultura di figurazione, a partire da due movimenti pittorici che ebbero inizio negli anni ottanta – l’Anacronismo, teorizzato dal professor Maurizio Calvesi e la Pittura colta teorizzata da Italo Mussa – fino alle più recenti realtà delle espressioni figurali.
Quanto a Palazzo Bonacquisti qui è permanentemente esposta una selezione di dipinti cinque-seicenteschi di soggetto francescano messa insieme nel 2015 con l’intento di offrire ad Assisi e ai molti visitatori che ogni anno frequentano questo luogo una significativa testimonianza di come il Poverello e la sua vita di santità furono oggetto, soprattutto in epoca controriformata, dell’attenzione degli artisti stimolati, a loro volta, da un diffuso sentimento di adesione all’insegnamento di Francesco.
Per il Palazzo Trecentesco eugubino situato nella centrale via Baldassini, di proprietà dell’Università degli Studi di Perugia e recentemente concesso in comodato d’uso alla Fondazione Perugia, la tradizione vuole che sia stato proprio la Casa del Santo Ubaldo. All’interno della struttura sono conservate alcune tracce delle decorazioni murarie originali, mentre la facciata esterna è stata arretrata a seguito della costruzione dei prospicienti palazzi comunali.
La Casa contiene una sala conferenze, uno spazio di lavoro e al piano superiore un magnifico salone che ospita una galleria di rappresentazioni iconografiche del Santo Patrono di Gubbio e una raccolta di dipinti e maioliche di straordinario valore storico e artistico. La sezione “Iconografia del Patrono”, presente al primo piano, consta di ben oltre trenta riproduzioni di dipinti realizzati tra il XVI e il XIX secolo. Le opere provengono da collezioni private, pubbliche e da alcune chiese della città di Gubbio e del territorio circostante, e richiamano l’opera di importanti artisti, tra i quali Sinibaldo Ibi, Benedetto Nucci, Virgilio Nucci, Giovanni Maria Baldassini, Federico Brunori, Francesco Allegrini. Nella raccolta di “Dipinti e Maioliche” sempre al primo piano, compaiono pitture pregevoli realizzate tra il XVII e il XVIII secolo da pittori quali Nicola Giuli, Margherita Caffi, Giulio Bucci e Gaetano Ottani.
Tra le maioliche sono presenti opere della manifattura Ginori e pezzi provenienti dal pesarese, ma il nucleo più corposo è costituito da maioliche a lustro di Gualdo Tadino e Gubbio, con piatti e vasi decorati, prodotti tra il XIX e il XX secolo.