Per Aspera Ad Astra – riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza
Tempo di lettura: 2 minutiBALERA”, lo spettacolo diretto da Vittoria Corallo, realizzato dal Teatro Stabile dell’Umbria con il sostegno della Fondazione Perugia, è andato in scena lo scorso 26 e 27 ottobre sia alla Casa Circondariale di Perugia Capanne che al Teatro Morlacchi di Perugia.
Quest’opera ha visto come protagonisti i detenuti attori, che hanno portato sul palcoscenico uno spettacolo pensato per parlare all’intera città, al quale la comunità ha risposto positivamente riempendo letteralmente l’intero teatro. Una partecipazione straordinaria che ha registrato la presenza di numerosissimi giovani. Una splendida iniziativa che attraverso il linguaggio coinvolgente del teatro ha voluto parlare agli spettatori di cambiamento e di speranza, regalando emozioni e spunti di riflessione originali, intrisi di carica simbolica e resi ancora più intensi dalle varie interpretazioni.
Grazie al progetto pensato da ACRI, si è riuscito a portare in luoghi difficili i linguaggi dell’arte e della bellezza. Grazie a tutti per la grande partecipazione e la grande sensibilità dimostrata! Vi auguriamo di riuscire sempre a vedere le stelle oltre il buio… e vi aspettiamo alla prossima edizione di “Per Aspera ad Astra”!
Il 26 ottobre 2022 lo spettacolo a Capanne
Il 27 ottobre 2022 lo spettacolo al Teatro Morlacchi
Balera – Breve descrizione
Balera nasce dallo spostamento di una lettera, un pretesto che apre a un gioco sui contenitori e sui contenuti, a indicare che il luogo di partenza sarà trasfigurato e abbandonato. Galera con la B è solo il primo spostamento, ne seguono altri che sono orientati verso spazi metafisici: in questo senso è stato un percorso di sublimazione. Ne Gli Uccelli di Aristofane ci si sposta dal mondo umano a quello degli uccelli, considerando anche quello degli Dei, i due protagonisti cercano di capovolgere l’ordine gerarchico di quei tre mondi per sfruttarlo anziché subirlo, cercano la libertà incondizionata nel potere incondizionato. L’autrice si è chiesta invece se fosse possibile sovvertire le regole del gioco, superando le gerarchie e le strutture conosciute per avvicinarsi ad un altro tipo di libertà: “Fino ad ora abbiamo esplorato il limite, abbiamo osservato come la libertà individuale si scontra con la realtà, siamo passati dalle circostanze concrete geografiche e sociali a quelle più astratte e inconsce, ma comunque condizionanti. Nella ricerca di una libertà più ampia o più pura ho avuto la sensazione che mi dovessi spostare dall’uomo, come se l’uomo per sentirsi più libero si dovesse spostare da sé. Mi sono rivolta ad altri testi per proseguire questo racconto: Genesi e Tempo di Guido Tonelli e L’ordine del tempo di Carlo Rovelli. Al Cern di Ginevra si studiano le particelle che hanno dato origine all’universo all’interno di un acceleratore, in Balera si cerca di sollecitare la relazione tra le persone in assenza di realtà, come a voler staccare chi siamo dal racconto stratificato di chi siamo. In Balera ci si proietta fuori dall’atmosfera, si cerca un luogo zero, la cifra dell’universo, dentro di noi”.
BALERA
CON I DETENUTI ATTORI DELLA CASA CIRCONDARIALE DI CAPANNE
di Vittoria Corallo
con la partecipazione della band indie rock post-punk PANTA
luci EMILIANO AUSTERI
tecnici luci e suono I DETENUTI DELLA CASA CIRCONDARIALE DI CAPANNE
movimento DARIA MENICHETTI
scenografie in collaborazione con l’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PERUGIA Chiara Ghigi, Gaia Centemeri, Martina Iacovone
una produzione TEATRO STABILE DELL’UMBRIA
prodotto nell’ambito del progetto PER ASPERA AD ASTRA
promosso da ACRI realizzata con il sostegno di FONDAZIONE PERUGIA