SEED Il festival internazionale di architettura che fa germogliare pensiero e azione

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Seed Festival è dal 24 al 30 aprile a Perugia e Assisi.

L’Umbria al centro di una riflessione multidisciplinare che coinvolge natura e spiritualità. Il costruito come habitat per un domani in cui scienza, filosofia e arte dialogano tra loro. Dall’intelligenza delle piante al giardino agrivoltaico, dall’edilizia innovativa alla biologia cellulare. Dai fisici (Fabio Truc) ai virologi (llaria Capua), passando per i grandi nomi della progettazione: Renzo Piano Building Workshop, Benedetta Tagliabue, Kjetil Trædal Thorsen – Snøhetta, Michele De Lucchi, Open Architecture, Carlo Ratti, Paola Viganò, Mario Cucinella, Joseph Grima, Bjarke Ingels Group, Patricia Viel, e Mvrdv.

«Questo festival intende abbracciare l’intero territorio dell’Umbria, non solo Perugia e Assisi. Due città unite da valori simbolici molto forti che evocano arte, cultura, rispetto dell’ambiente e spiritualità. Il festival declina queste profonde radici storiche nella contemporaneità e getta un grande ponte verso il futuro. Il tema centrale di Seed 2023 sarà quello della rigenerazione umana, visione che mira a riconciliare l’uomo con il cielo e la terra: con la sua dimensione spirituale e con le altre forze della natura», ha dichiarato Andrea Margaritelli, presidente dell’Istituto Nazionale di Architettura.

Seed è tra i progetti vincitori della seconda edizione del Festival Architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e si propone di ridare senso al termine sostenibilità, attraverso la forza e la centralità del progetto. Cinque gli ambiti tematici dell’appuntamento di Perugia (24-28 aprile):architettura, urbanistica, design, territorio e vita del pianeta.

Obiettivo: piantare un seme da cui far nascere una visione del mondo tesa a far convergere le diverse energie intellettuali e sociali intorno al comune obiettivo della cooperazione per affrontare le grandi sfide ambientali e più in generale della modernità.

Fondazione Perugia sostiene Seed  il Festival internazionale di architettura che fa germogliare pensiero e azione

Per la due giorni ad Assisi (29-30 aprile) il focus è il senso del sacro in architettura. Al centro della discussione pubblica la narrazione della spiritualità e dei suoi luoghi agli albori del terzo millennio.
«Porto il saluto dell’Umbria ad un evento tanto atteso e così importante su scala internazionale. Un festival che si connota come momento di riflessione e stimolo verso quel modello di ecologia umana e sviluppo sostenibile che è anche il posizionamento della regione Umbria per il presente e il futuro.

L’Umbria è riconosciuta come cuore verde d’Italia, ed è dunque orgogliosa di offrirsi come luogo di incontro planetario, fisico e digitale, per scambiare idee ed esperienze, per proporre azioni coerenti con un futuro diverso, tutto da costruire. Una regione molto attrattiva da punto di vista turistico, che quest’anno ospiterà la 50esima edizione di Umbria Jazz e la grande mostra sul Perugino, a 500 anni dalla sua scomparsa.

Ci attende dunque una preziosa settimana di riflessione in un periodo meraviglioso dell’anno, in un territorio ricchissimo di stimoli culturali e ambientali. Seed sarà certamente un seme che produrrà buoni frutti e che lascerà traccia», ha dichiarato Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria. «Il binomio Perugia-Assisi è vincente per la sua forza e la sua bellezza, e Seed 2023 arricchirà ancora queste terre meravigliose di nuove energie di pensiero e cultura.

La cultura corrisponde in particolare per Assisi a una visione di futuro quanto mai sentito e ravvicinato, figurando, insieme alle città umbre di Spoleto e Orvieto, tra le dieci città finaliste per la designazione a Capitale italiana della Cultura 2025», ha dichiarato Stefania Proietti, presidente della Provincia di Perugia e Sindaco di Assisi. «Nell’ambito della settimana di Seed, SpazioSacro offrirà al pubblico, nei nuovissimi spazi del Sacro Convento di Assisi, una rassegna internazionale di Architettura sacra che porrà il focus sull’Architettura costruita negli ultimi venticinque anni nel bacino del Mediterraneo grazie alle voci e alle opere di trenta progettisti di fama internazionale. Sarà soprattutto l’occasione per esplorare il sentimento del sacro nella cultura del progetto all’alba del terzo Millennio», ha dichiarato Claudio Minciotti, direttore della Fondazione Umbra per l’Architettura.

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