Innovazione, scuola e territorio. La realtà dell’Istituto Salvatorelli Moneta

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Una giornata dedicata all’istituto Omnicomprensivo Salvatorelli-Moneta in cui si è parlato del territorio e di come l’Istituto intende affrontare le sfide, presenti e future, legate allo sviluppo delle nuove tecnologie, anche per favorire la formazione e possibili sbocchi lavorativi. Si è tenuto il 31 maggio il Convegno dal titolo “Innovazione: driver del futuro” alla quale hanno preso parte le istituzioni, le imprese e le associazioni che hanno affiancato la scuola, permettendole di diventare dal punto di vista tecnologico una grande “strada” ove i giovani  potranno misurarsi con il futuro.
La giornata è iniziata con una visita alle aule e ai laboratori che sono stati dotati delle più moderne tecnologie grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, del Comune di Marsciano e della Regione.

Il progetto, ha previsto la presenza, in tutte le aule di ogni scuola, di videoproiettori interattivi, di un laboratorio multimediale- linguistico, di un laboratorio di  automazione robotica, di una aula 2.0 e di un’aula coworking, rappresenta la chiave di volta per una didattica proiettata verso il futuro.

Dalla scuola poi ci si è spostati presso il Teatro Concordia, dove i rappresentanti delle Istituzioni, imprese, associazioni e scuola si sono confrontati sul cammino fin qui intrapreso, facendo sistema.

Uno dei passaggi chiave dell’iniziativa è stata senza dubbio l’apertura all’esterno, in particolare alle aziende del territorio: ciò ha contribuito a  dotare i laboratori di attrezzature particolari come, per citarne una, quella di un tornio a controllo numerico. Ora anche gli allievi del Salvatorelli-Moneta potranno conoscere e usare macchinari e tecniche che ritroveranno nel mondo del lavoro.
Il terzo e fondamentale aspetto di questa trasformazione è il focus sull’aspetto educativo quale fondamento per un successo formativo, con la scuola che si relaziona con l’intero contesto territoriale.
L’obiettivo è, in primis, accogliere i ragazzi come persone e poi come studenti per permettere loro di stare bene e crescere positivamente. Tutto questo non può realizzarsi se manca il raccordo con le famiglie, ma anche con i sottosistemi informali e non formali.

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