Bellezze ritrovate, il patrimonio di Assisi si arricchisce con tre opere pittoriche restaurate

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Tre importanti opere d’arte che aggiungono valore alla parte alta della città di Assisi. La Parrocchia di San Rufino, il Museo Diocesano e la Confraternita di San Francesco comunicano la conclusione dei restauri di:

  • Il “Polittico di San Rufino”, realizzato da Niccolò di Liberatore detto l’Alunno per la Cattedrale nel  1462 e oggi custodito all’interno del Museo Diocesano;
  •  La “Cena di Emmaus”, dipinta nel 1677 c. da Giovanni Andrea Carlone per la Cappella del Ss.mo Sacramento della Cattedrale di San Rufino;
  • Il “San Vitale invocato dagli infermi”, realizzato da Francesco Providoni per l’Oratorio di San Vitale ad Assisi nel 1655.

I lavori, eseguiti grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, sono stati presentati al pubblico giovedì 19 settembre 2019, alle 18.00, presso la Cattedrale di San Rufino.

Dopo i saluti di S. E. R. Mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera  Umbra – Gualdo Tadino e di Giampiero Bianconi, Presidente della Fondazione Cassa  di Risparmio di Perugia, sono intervenuti i restauratori Paola Mancini, Elena Mercanti e Roberto Saccuman, e le restauratrici Christiane Zschiesche e Francesca Canella, che hanno illustrato rispettivamente il  restauro del Polittico dell’Alunno e quello delle tele di Carlone e  di Providoni.

Tre opere d’arte che aggiungono valore alla parte alta della città

Con il restauro del meraviglioso Polittico di Niccolò Alunno, a San Rufino torna ad essere pienamente fruibile un’opera unica e preziosa, dedicata al Patrono di Assisi. Questo capolavoro del Quattrocento umbro possiede un profondo valore socio-culturale e spirituale perché  il manufatto artistico, in maniera dettagliata, seguendo la narrazione della Passio medievale, illustra nella predella i tormenti subiti dal santo, il ritrovamento del suo corpo nel fiume Chiascio e la traslazione all’interno della città.

Non solo i membri della comunità assisana potranno ammirare quest’opera a loro tanto cara,  ma anche i turisti e i pellegrini avranno un nuovo valido motivo per visitare la zona alta della città. Così come con il recupero funzionale del campanile, realizzato nel 2017 sempre grazie al contributo della Fondazione, con il restauro del Polittico si fa un ulteriore passo in avanti per la valorizzazione di un’area di Assisi che – sebbene rivesta una notevole importanza dal punto di vista archeologico, storico-artistico e spirituale – solitamente resta a margine dei flussi turistici più cospicui, concentrati principalmente sulle basiliche.

Eretta nel 1541 ed ampliata nel 1663 su progetto di Giacomo Giorgetti, la cappella del Santissimo Sacramento nella Cattedrale di San Rufino è senz’altro la più compiuta impresa di età barocca che sia stata realizzata in Assisi.

Gran parte della decorazione pittorica del sacello si deve al pittore genovese Giovanni Andrea Carlone, che tra il 1670 e il 1677 affrescò Il “Sacrificio di Elia” sopra la porta d’ingresso e realizzò le tele alle pareti e nell’abside, oltre che la decorazione dell’intero Catino absidale.

Il restauro del dipinto raffigurante la “Cena di Emmaus” costituisce un punto di partenza per un progetto più ampio che, nell’intento di valorizzare il patrimonio culturale della cattedrale contribuendo ad aumentarne anche l’attrattività turistica, interessa il recupero di tutto il ciclo pittorico realizzato dal Carlone, un vero e proprio gioiello del Seicento tanto caro agli assisani e molto ammirato da tutti coloro che visitano la chiesa.

La tela con “San Vitale invocato dagli infermi” fu realizzata nel 1655 da Francesco Providoni per l’Oratorio di san Vitale ad Assisi, oggi legato alla Confraternita di San Francesco, ma in origine sede di un sodalizio dedicato al  santo eremita Vitale e alla Madonna della Misericordia.

La Confraternita disciplinata di San Vitale ha una storia singolare, che merita di essere conosciuta: è infatti l’unica fra quelle assisane, intitolata ad un personaggio ancora in vita al tempo della sua istituzione.

Il restauro consente di inserire anche quest’opera nella programmazione ed organizzazione di eventi a tema, di carattere storico, storico-artistico e spirituale, che arricchiranno l’offerta culturale cittadina.

 

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