La seconda edizione del progetto “Per Aspera ad Astra”
Tempo di lettura: 2 minutiUn progetto che si rinnova e cresce ogni anno quello di “Per Aspera ad Astra”, diventato un vero e proprio corso di formazione professionale grazie a Vittoria Corallo, della Compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell’Umbria.
Per realizzare quest’opera finale, sono stati coinvolti anche alcuni studenti del Liceo Classico Mariotti. Studenti e detenuti hanno lavorato insieme all’interno del carcere per realizzare uno spettacolo teatrale che, a causa delle restrizioni attualmente in corso per via della Pandemia Covid-19, non è stato possibile realizzare.
Nasce così Voliera, il corto artistico firmato da Vittoria Corallo che andrà in onda venerdì 8 gennaio nella Sala virtuale del cinema Postmodernissimo (clicca qui) e sarà preceduto, a partire dalle ore 19, sui canali social del Postmodernissimo, del Teatro Stabile dell’Umbria e della Fondazione, da un incontro di presentazione a cui parteciperanno Vittoria Corallo, Daniela Monni del Comitato di Indirizzo della Fondazione e Nino Marino direttore del TSU.
Voliera è prima di tutto uno spettacolo teatrale, ma è anche la testimonianza che pur tra le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria “Per Aspera ad Astra” non si è fermato.
Attraverso questo progetto la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, come è solita fare in altri campi nell’espletare la sua attività istituzionale, non si è limitata ad erogare risorse, ma ha assunto un ruolo attivo e propulsivo raccogliendo e mettendo a sistema energie, conoscenze, competenze e metodologie e costruendo così l’architrave per garantire continuità alle iniziative artistiche all’interno del carcere. Tutto ciò è stato possibile grazie alla disponibilità e al coinvolgimento di Bernardina di Mario, Direttore della Casa Circondariale di Capanne, di Nino Marino, direttore del Teatro Stabile dell’Umbria e degli operatori artistici e sociali che ci hanno permesso di sviluppare una iniziativa che intendiamo consolidare, a beneficio del nostro territorio e del rafforzamento della rete nazionale, con l’adesione all’edizione 2021.
Voliera ė un’opera visuale che è nata nella Casa Circondariale di Capanne durante la pandemia, per continuare un percorso artistico e formativo che altrimenti rischiava di fermarsi. Volevamo fare uno spettacolo teatrale aperto al pubblico, che fosse liberamente ispirato a Gli Uccelli di Aristofane, per mesi ci siamo preparati esplorando alcune delle tematiche che quel testo ci suggeriva. Per esempio il rapporto tra l’individuo e lo spazio in cui vive, il rapporto tra i metri quadrati che abita e la libertà sociale che questi gli concedono. Il materiale raccolto si è sedimentato ed è poi apparso in visioni a cui ho creduto, una di queste, quella che più mi ha sorpreso vedendola materializzarsi è stata la relazione tra le persone e i propri cani, e tra le persone ed altre persone diverse per etnia e cultura, questa è diventata per me un’allegoria di qualcosa di attuale e confuso del nostro spazio interiore e sociale. Uno degli obbiettivi del progetto Per Aspera ad Astra è quello espresso nel suo titolo completo: “Riconfigurare il carcere attraverso Cultura e Bellezza”, con questo in mente ho cercato di attraversare i contenuti esplorati nei mesi precedenti insieme agli attori detenuti con un linguaggio simbolico e poetico: per trasfigurare il carcere fisico, il carcere estetico e contenutistico, per trasfigurare il tempo del carcere e il tempo della pandemia. Volevamo prendere quel poco concesso e portarlo fino a dove si poteva estendere, anche questo per noi è stato un tentativo di volo.