SHAB QIRMIZ – notte carminio: il nuovo spettacolo con i detenuti attori in scena il 17 maggio al Teatro Morlacchi Perugia

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SHAB QIRMIZ – notte carminio, il nuovo spettacolo di Vittoria Corallo nell’ambito del progetto Per Aspera Ad Astra – riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza – promosso da Acri, realizzato con la collaborazione della Fondazione Perugia e prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria – va in scena mercoledì 17 maggio alle 19 al Teatro Morlacchi di Perugia.

L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti. Per partecipare allo spettacolo è necessario prenotare i biglietti registrandosi sulla piattaforma Eventbrite (i biglietti arriveranno automaticamente via mail dopo la registrazione e dovranno essere esibiti al botteghino del Teatro; l’ingresso allo spettacolo sarà consentito fino alle ore 18.40).

Questo sarà il quinto capitolo di una ricerca portata avanti insieme ai detenuti che hanno partecipato alle precedenti quattro edizioni di Per Aspera ad Astra all’interno della Casa Circondariale di Capanne. Il progetto Per Aspera Ad Astra, pensato per contribuire al recupero dell’identità personale e alla risocializzazione dei detenuti, è nato nel 2018 e in corso oggi in 15 carceri italiane. L’iniziativa, promossa da Acri e sostenuta da 11 Fondazioni, ha coinvolto oltre 1000 detenuti dal 2018 – di cui 30 a Perugia – che partecipano a percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro, che riguardano non solo attori e drammaturghi, ma anche scenografi, costumisti, truccatori, fonici, addetti alle luci.

SHAB QIRMIZ – notte carminio è un racconto che intreccia elementi narrativi de Le mille e una notte alle proteste delle donne e degli uomini iraniani in seguito alla morte di Mahsa Amini e al movimento chiamato Donna Vita Libertà. Viene rappresentata la storia cornice de Le Mille e una notte i cui protagonisti sono il re Sharyar, che tutte le notti uccide una fanciulla per vendicarsi dell’infedeltà della moglie, e Sherazade, che usa il racconto per salvare se stessa e un’intera generazione di donne dall’ira del re, confidando nel potere dell’affabulazione e della parola e usandolo per contrapporsi alla violenza. Ci si avvicina alle energie femminili e a quelle maschili come a delle entità archetipiche, energie che ci abitano tutti e che possono essere rintracciate in quel labirinto infinito di immagini e storie che abbiamo ascoltato, o che i nostri predecessori hanno ascoltato prima di noi, di cui siamo imperniati.

Conferenza stampa di presentazione 

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